Con le mani sugli occhi
Non può succedere che tu mi veda così. Quando con le mani sugli occhi copro la tristezza, quando mi aggroviglio per nascondere l’acqua piccola che vien giù dal volto, quando strofino il viso per la stanchezza o il dolore, e tu, a un passo da me, punti i miei occhi e respiri solo dopo il mio respiro. Quando scorgi addosso a me un principio di brutto e temi che la sofferenza stia incrociando il mio corpo, quando ogni cosa attorno a te smette di esistere perché il cuore mio batte prima di tutto e tutti, quando tiri fuori tutto l’amore che puoi per rinsavirmi e riportarmi al sorriso. Quando non c’è altro modo per convincermi che se dio ti ha dato la vita, forse, lo ha fatto anche pensando a me. A me che qualche volta ho assorbito l’acqua esplosa senza accorgermi dell’arcobaleno che ne è stato il seguito, che ho attraversato la vita assaporandone il gusto amaro, per poi scoprire, inaspettatamente, che la meraviglia di cui è fatta porta addosso un po’ del tuo pelo e profuma di te. Le volte in cui ti accorgi della mia tristezza, davvero basta poco perché ritorni un po’ di colore: basta il tuo naso umido a pochi centimetri da me, per sentire che l’amore tuo è la cosa migliore che mi sia capitata. Tu che mi salti addosso e col musetto spingi via le mani dal viso, che mi riempi di baci e ritorni giù solo quando hai la certezza che il riso ha invaso la mia bocca, chissà se avrai mai, da me, la giusta ricompensa per così tanto amore. Me lo chiedo spesso e a volte pensarci mi mette tristezza: vorrei poterti restituire tutto e anche di più, e giuro che ce la metto tutta, ogni giorno, pure quando il tempo si riempie di ciò che non è noi, ma il nostro abbraccio, seppur piccolo, resiste sfidando imperterrito qualunque logica del vivere.
Non è vero che sei solo un cane, non è vero che non è razionale volerci bene come facciamo noi. E quando un giorno le nostre vite saranno divise dal cielo, proverò a sentire le tue zampine addosso le volte in cui porterò le mani al viso e tu non sarai lì a venirmi incontro. Adesso, però, non ci pensiamo. Adesso corri, che sto già piangendo e ti devo abbracciare.
*Dedicato a Sophie, trovatella dal cuore grande.