Ce la faremo

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Sono sveglia da ore. Il sonno non è come nelle notti qualsiasi. A volte fatica ad arrivare, altre volte resta un po’ e poi scappa via, in altre di lui nemmeno l’ombra. E allora pensi e ripensi, prendi il telefono e sui social è un tutta una scia di parole e di immagini accomunate dalla stessa storia. La paura che si mescola al coraggio, l’angoscia che quasi non si vuol mostrare eppure c’è, si vede, io la vedo. Ogni tanto un post buffo strappa un sorriso, per i chili che prenderemo, le metamorfosi per le cerette e le tinture rallentate, gli aperitivi dalla cucina al salotto e i cani incazzati per i troppi giri fuori. Il silenzio della strada è assordante, non soltanto adesso che è da poco giorno, lo è stato tutta la notte – sabato notte – e così ieri sera, che era sabato sera. C’è poco da fare: è sempre meglio dormire. Che se uno non dorme poi pensa. E riflette. E si fa delle domande. E non tutte le domande hanno risposte pronte, o utili, oppure belle. E a volte le risposte nemmeno ci sono. È inutile girarci intorno: dobbiamo resistere, questo è. Di notte quando non si dorme, di giorno davanti ai tg, quando mancano gli abbracci, i baci, le carezze, le risate, le ammucchiate in strada e le corse incontro al mare. Pensiamo al sole: lui sa che quaggiù è un casino eppure sorge lo stesso, sale e brilla lo stesso, tramonta ogni sera per poi ritornare. Torneremo anche noi. E scopriremo che non siamo mai andati via per davvero. Che ci siamo solo fermati per capire bene cosa conta e cosa no. E rideremo a crepapelle, con le lacrime agli occhi, sui social sarà una pioggia di immagini buffe di noi ridicoli per tutta questa paura. Anche la luna sa quanto è nera la notte, e pure lei torna, e pure lei brilla. Il giorno, la notte, la luna, il sole, la paura, il coraggio, i sorrisi: tutto torna. Ce la faremo, ragà. Ce la faremo. 

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